In questo articolo parleremo di una tipologia di tic, ovvero quello di non riuscire a deglutire, e del modo in cui è possibile affrontare questo disturbo. 

Riportiamo qui di seguito un’illustrazione di caso seguita dal Dott. Giorgio Ioimo. 

Nello studio del dottore si presenta un paziente che sostiene di avere un tic, in particolare comunica di non riuscire a deglutire. All’apparenza non si manifestano retro pensieri ed il paziente sostiene che questo problema avviene in modo involontario ed automatico.

L’ansia: la conseguenza del tic

Molte volte quando si affrontano disturbi così specifici si pensa che il problema sia scaturito dall’ansia ma in realtà non è così.

L’ansia, al contrario di quello che si può pensare, è la conseguenza del tic che può essere dissociato da retro pensieri o essere una forma di disturbo ossessivo.

La ritualizzazione del tic

Quando una persona manifesta queste problematiche il Dott. Iomino procede con la ritualizzazione del tic, ovvero prescrive al paziente un rituale da seguire. In questo caso chiede di recarsi di fronte allo specchio e di provare a deglutire lentamente per un minuto.

Già dalla seconda seduta il paziente, dopo aver eseguito gli esercizi assegnati, afferma di riuscire a controllare meglio la deglutizione. Di conseguenza viene dilazionato il tempo del rituale davanti allo specchio, prima ogni due ore, poi ogni tre ore. 

Il Tic, un disturbo ossessivo compulsivo

Ad un certo punto il paziente inizia a guardare le altre persone ed a contare il numero di deglutizioni, notando così una grande differenza rispetto alle proprie. 

Così il Dott. Giorgio Ioimo capisce che il tic proveniva da un dubbio di natura ossessiva compulsiva. 

Decide quindi di modificare la ritualizzazione del tic, ovvero facendo fare al paziente una ripetizione della deglutizione per dieci volte. Inoltre, per poter dominare la parte ossessiva che portava il paziente a pensare alla deglutizione, il dottore suggerisci di scrivere i pensieri. 

Grazie a questi esercizi il paziente riesce a risolvere la parte compulsiva della problematica ma purtroppo non riesce a risolvere la problematica ossessiva, in quanto lo scrivere i pensieri lo porta a iper-riflettere sul processo della deglutizione.

L’origine del tic

Grazie alla tecnica, di solito utilizzata per i pensieri ossessivi puri, il Dottore riesce a capire l’origine del pensiero. Si trattava di un dubbio patologico. La perversione della ragione (sono in grado di deglutire?) aveva alterato le sensazioni, portando il paziente a volerle controllare volontariamente.

Venne quindi usata la seguente manovra risolutiva: 

“Pensare di non pensare, è già pensare. Non puoi non pensare alla deglutizione sia per abitudine sia anche perché, non puoi non rivolgere il tuo pensiero alla deglutizione, anche solo per controllare di non averci pensato. Ma ogni qualvolta iper-rifletterai sulla deglutizione non solo manterrai il problema tale e quale ma, potrai peggiorare inesorabilmente. Quindi ogni qualvolta ti verrà da iper-riflettere blocca la risposta mentalmente guardando l’orizzonte, incrociando le dita e, ogni venti passi, deglutisci volontariamente venti volte. Diversamente se, semplicemente rifletterai come tutti, potrai procedere normalmente evitando di mettere in atto l’indicazione.”

In questi casi è molto importante normalizzare la patologia e fornire al paziente la possibilità di non eseguire la prescrizione. Il fatto di non doverla mettere in atto ma, solo eventualmente all’occorrenza, produce nel paziente un effetto normalizzante e di profezia positiva auto avverante poiché lui stesso, proprio per il fatto di non doverla eseguire per forza, si convincerà in modo spontaneo di essere al di là del problema.

Terapia breve strategica

Questo caso è un esempio clinico di terapia breve strategica, con una parte protocollare ed una originale, per affrontare il problema dei tic.

La ristrutturazione del dubbio patologico è stata adattata nel caso specifico, alla quale è stata poi legata la prescrizione di tipo compulsivo, per arginare il controllo. 

Il Dott. Giorgio Ioimo, uno dei migliori ex-allievi diretti del Prof. Giorgio Nardone,  applica i protocolli della terapia breve strategica adattando in modo originale il loro contenuto ai singoli casi che via via si presentano in studio.

Contattami

Se soffri, o pensi di soffrire, di tic per non riuscire a deglutire, contattami riempiendo il modulo oppure prendendo direttamente un appuntamento online: sarò lieto di assisterti al meglio.